Il razionale chirurgico sulla base dell’anatomia e i limiti e i vantaggi dell’utilizzo dei fattori di crescita
11 Giugno 2016 - 09:00 - 12:30
Relatore: Dr. Silvio Taschieri
Partecipanti: 100
Crediti ECM: 4
La conoscenza dell’anatomia è da sempre la guida per qualsiasi pratica chirurgica. Conoscere l’anatomia vuol dire prevenire nella maggior parte dei casi lesioni neuro-vascolari e in caso di imprevisti operatori saperli affrontare con competenza e consapevolezza. In particolare quando l’atto chirurgico comporta una resezione, una anastomosi o atti rigenerativi sia dei tessuti molli che di quelli duri è essenziale conoscere la vascolarizzazione del campo operatorio. Questo per prevenire insuccessi e/o complicanze sia intraoperatorie che postoperatorie. Il rialzo del seno mascellare prevede innesti in grado di formare un sufficiente quantitativo di matrice ossea tale
da accettare e permettere l’osteointegrazione degli impianti ossei. Si dovrà quindi considerare quella che è la vascolarizzazione della zona chirurgica di interesse e tutte
le varianti anatomiche conosciute per riuscire ad ottenere il massimo risultato in termini di rigenerazione.
In caso di interventi a livello mandibolare sia nella zona della sinfisi che posteriormente le zone vascolari e neurologiche sono spesso interessate nella pratica clinica chirurgica e la loro conoscenza e gestione è essenziale.
Il Platelet-Rich Plasma (Plasma Ricco di Piastrine- PRP) , è un prodotto di derivazione ematica studiato da numerosi anni in diverse branche della medicina. Il Plasma Ricco di Piastrine è essenzialmente un aumento della concentrazione di piastrine autologhe sospese in una piccola quantità di plasma dopo la centrifugazione del sangue del paziente stesso.
Il razionale d’uso risiede nel fatto che le piastrine, di cui è ricco il P.R.P., rilasciano numerose sostanze che promuovono la riparazione tissutale e influenzano il comportamento di altre cellule modulando l’infiammazione e la neoformazione di vasi sanguigni. Le piastrine infatti giocano un ruolo fondamentale nel mediare la guarigione del tessuto danneggiato grazie alla capacità di liberare fattori di crescita, tra i quali il PDGF, il TGF β, il VEGF, l’IGF-1, l’FGF, e l’EGF. I granuli contenuti nelle piastrine sono anche una fonte di “citochine”, “chemochine” e molte altre proteine
variamente coinvolte nello stimolare proliferazione e maturazione cellulare, nel modulare l’infiammazione e attivare altre cellule regolando l’omeostasi tissutale ed i processi rigenerativi. Verranno mostrate varie tecniche che riguardano la chirurgia implantare e la chirurgia endodontica spiegando il razionale e i reali vantaggi e limiti del loro utilizzo sia dal punto di vista della stimolazione rigenerativa sia per e loro proprietà fisiche.