IL RECUPERO O LA SOSTITUZIONE DELL’ELEMENTO DENTALE GRAVEMENTE COMPROMESSO
14 Dicembre - 09:00 - 13:30
Relatori: Dr. Pio Bertani – Dr. Paolo Generali
Numero massimo di partecipanti: 100
Crediti ECM Assegnati: 4
Presentazione del Corso:
Il ritrattamento endodontico rappresenta spesso un dilemma clinico. Nell’Odontoiatria contemporanea, l’introduzione di impianti osteointegrati avrebbe dovuto restringere le indicazioni per il ritrattamento, ma questo non è sempre vero. Pertanto, il processo decisionale del ritrattamento è di fondamentale importanza e ciò, insieme alla formulazione di una prognosi ragionevole, deve essere valutato attentamente e discusso con il paziente. È necessario un approccio centrato sul paziente per ottenere i migliori risultati. Un dente naturale, anche se trattato endodonticamente, ha una longevità che supera di gran lunga l’impianto medio. Tuttavia, in alcune situazioni, l’estrazione e il posizionamento dell’impianto potrebbero essere un’opzione più conservativa. Un’alternativa a volte sottovalutata è l’autotrapianto. L’autotrapianto comporta l’estrazione e il riposizionamento di un dente in un sito diverso nella bocca dello stesso paziente. Il vantaggio dell’autotrapianto rispetto agli impianti è che si tratta di una sostituzione biologica, in cui rimane un legamento parodontale vitale. Un dente trapiantato con successo offre diversi vantaggi, tra cui il mantenimento della funzione propriocettiva, la preservazione del volume dell’osso alveolare, l’ortodonzia che può essere inclusa nel piano di trattamento, lo sviluppo e la crescita dentofacciale non vengono compromessi. Inoltre, è possibile aspettarsi la rigenerazione della polpa e il continuo sviluppo della radice quando si sceglie un dente donatore con formazione di radice incompleta, prevenendo così l’infezione del tessuto pulpare.