La tecnologia digitale riveste un ruolo molto importante nella nostra vita personale e professionale. Ormai non riusciamo più a immaginare di uscire di casa senza il nostro smartphone e siamo tutti abituati a inviare e ricevere posta elettronica, a tenerci in contatto con la messaggistica istantanea, ad operare sul nostro conto corrente in totale autonomia e a compiere mille altre azioni di vita quotidiana o lavorativa rese più semplici e veloci grazie alla rete internet, a dispositivi con processori sempre più potenti e all’intelligenza artificiale.
Ma c’è di più: secondo l’OMS (2018) l’uso delle tecnologie digitali forniranno un contributo importante nel miglioramento della salute pubblica. Ciò nonostante, gli operatori sanitari rimangono la categoria professionale con il livello di digitalizzazione più basso rispetto alla media di tutti i settori economici.
Un’indagine condotta in Svizzera nel 2016 ha dimostrato che il grado di digitalizzazione dello studio odontoiatrico aumenta in proporzione ad alcune caratteristiche come l’età più giovane del dentista, l’apertura più recente dello studio, l’ampiezza del bacino di utenza dei pazienti e il numero delle sale di trattamento.
Eppure, la tecnologia digitale già da decenni offre un aiuto prezioso a chiunque operi nel nostro settore, sia dal punto di vista diagnostico che da quello operativo; pensiamo ad esempio alla gestione del database pazienti, alla gestione economica di uno studio o al trattamento stesso dei pazienti.
La raccolta ed elaborazione di dati relativi alla pazientela (anagrafica, anamnesi, cartella clinica, profilazione, canale di provenienza, modalità di abbandono, ecc.) consente infatti di personalizzare l’offerta di servizi, migliorare i trattamenti e calibrare la comunicazione con i pazienti.
Grazie alla cartella clinica informatizzata è possibile avere sempre sott’occhio la storia clinica di un paziente ma anche confrontare i dati con le cartelle di altri pazienti per elaborare delle statistiche sul tipo di interventi per sapere, ad esempio, quali sono quelli più frequenti o di maggior successo per lo studio o il tempo medio di durata, permettendo così di pianificare meglio l’attività dello studio, migliorandone i processi e riducendo le perdite di tempo e risorse preziose.
Per quanto riguarda il trattamento del paziente, la tecnologia digitale mette a disposizione dei professionisti strumenti molto preziosi come gli scanner intraorali (IOS) o sistemi per la progettazione e costruzione assistita da computer di protesi chairside, sviluppati più di 30 anni fa, o le più recenti stampanti 3D. Per non parlare del crescente utilizzo della telemedicina che, complice anche la recente pandemia, sta avendo uno sviluppo esponenziale, tale da presumerne un utilizzo anche in futuro.
Anche la gestione economica dello studio si avvale dell’imprescindibile aiuto dell’informatica. Avere sempre sott’occhio gli incassi mensili e le spese di gestione (costi fissi e costi variabili) possibilmente suddivisi per branca (protesi, conservativa, ortodonzia, ecc.) e per capitolo di spesa (collaboratori, strumentazione, materiali di consumo, ecc.) consente di calcolare il costo orario/poltrona medio e, di conseguenza, la tariffa base per ogni prestazione.
Riepilogando, grazie all’utilizzo di software dedicati, lo studio dentistico potrà beneficiare di una serie di vantaggi:
• Creazione e navigazione di database (anagrafica, cartella clinica, immagini digitali, modelli di studio)
• Avvisi di scadenza automatici
• Controllo delle non conformità e rifacimenti
• Richiami pazienti automatici
• Indagini sulla composizione della pazientela
• Analisi dei costi
• Calcolo delle tariffe base e dei margini
La transizione al digitale rappresenta dunque un aspetto determinante per il futuro della professione a patto di affidarsi a strumenti all’avanguardia, sicuri e affidabili come MIND, il software messo a punto da ANDI con la collaborazione di esperti del mondo digital: uno strumento completo, che abbraccia tutte le necessità legate alla nostra professione (cliniche, gestionali, amministrative, fiscali) senza dimenticare la protezione dei dati.
La questione della fiducia è infatti diventata centrale nell’uso delle tecnologie, a seguito delle rivelazioni sullo sfruttamento dei dati personali, della sicurezza informatica su larga scala e delle violazioni dei dati. È quindi fondamentale garantire la massima protezione di tutti i dati sensibili di cui uno studio dentistico entra in possesso, da ogni forma di intrusione.
Dal punto di vista fiscale, per gli investimenti nel digitale è prevista una deducibilità pari al 10% nel caso di odontoiatri che esercitano in forma individuale o come studio associato, che arriva fino al 50% per le srl. È di vitale importanza che il legislatore ponga fine a questa grave discriminazione, che di fatto da troppo tempo vede i professionisti tutti ingiustamente penalizzati sia nella fiscalità che negli acquisti giornalieri e nell’adeguamento tecnologico.
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