Grazie a circa 63.000 iscritti e una distribuzione capillare sul territorio, gli odontoiatri possono giocare un ruolo molto importante nella lotta al Covid-19 contribuendo a velocizzare la somministrazione dei vaccini e ad accorciare i tempi di uscita dall’incubo della pandemia. ANDI Bologna ha interpellato il Dr. Corrado Bondi, Presidente della CAO di Bologna e membro del Consiglio Direttivo OMCeO, per fare chiarezza su questo argomento di grande attualità e di estremo interesse sia per i colleghi odontoiatri sia per i cittadini.
Dr. Bondi, è di questi giorni la notizia che anche gli odontoiatri potranno offrire il loro contributo alla campagna vaccinale. Sappiamo che l’adesione sarà su base volontaria ma ci sono diversi aspetti che devono essere chiariti per sgombrare il campo da false aspettative sia da parte dei pazienti sia da parte dei colleghi. La prima domanda che Le rivolgiamo è: in che modo i colleghi potranno comunicare la loro disponibilità al SSN?
Il protocollo d’intesa appena siglato affida alle CAO e alle associazioni professionali firmatarie il compito di reclutare i colleghi disponibili ad aderire alla campagna vaccinale. Indispensabile, quindi, attivare un coordinamento per rendere questa operazione fluida ed efficace. Il piano vaccinale nazionale è stato adattato da ogni regione alle rispettive necessità ed ogni AUSL è chiamata ad applicarlo secondo modalità che meglio interpretano le potenzialità di ogni singolo territorio. Mi aspetto pertanto che ci saranno procedure e tempi di adesione differenti con i quali confrontarci. Nella città metropolitana di Bologna, ad esempio, insistono due AUSL. Conto di potere avere una risposta concreta già dalla prossima settimana.
Altro aspetto di grande interesse è la sede nella quale gli odontoiatri saranno chiamati a eseguire le vaccinazioni. Difficilmente sarà il proprio studio professionale (come molti avrebbero auspicato). Più verosimilmente, tranne che per alcune eccezioni legate a esigenze del territorio, le sedi saranno gli hub già in essere e quelli in corso di allestimento. Può fornirci notizie in merito?
A questo riguardo, non sappiamo ancora quali saranno le richieste che verranno avanzate. Mi permetto però di osservare che attorno all’inoculo del vaccino deve essere presente una notevole capacità organizzativa, che potrebbe mettere a dura prova e sotto pressione la risposta dei nostri studi professionali.
Chi fornirà la prestazione presso gli hub usufruirà della struttura organizzativa del SSN. Chi invece sarà chiamato ad operare presso il proprio studio come dovrà organizzarsi?
In maniera esemplificativa e non esaustiva, possiamo elencare alcuni momenti ai quali dovrà corrispondere una efficace gestione:
– Approvvigionamento e conservazione delle scorte;
– Pianificazione degli accessi con coerenza rispetto alla programmazione fornita dall’AUSL, da aggiornare al termine di ogni sessione;
– Consenso informato da raccogliere, restituire al paziente e trasmettere all’AUSL in modo standardizzato;
– Valutazione di eventuali controindicazioni parziali o assolute legate all’anamnesi;
– Stima dell’area intramuscolare più adatta all’inoculo in base ad eventuali patologie in atto o pregresse;
– Sorveglianza sanitaria attiva successiva all’inoculo;
– Aggiornamento dell’anagrafe vaccinale da effettuare telematicamente.
Altro aspetto di forte rilievo è costituito dalla formazione e dalle problematiche di tipo assicurativo (responsabilità professionale) in caso di eventi avversi. Cosa può dirci al riguardo?
L’Istituto Superiore di Sanità ha da poco inserito gli odontoiatri tra i fruitori di un corso FAD per la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-COV-2, che verrà aggiornato a mano a mano che si renderanno disponibili nuovi vaccini e nuove conoscenze. La modalità di iscrizione prevede la creazione di un account sulla piattaforma www.eduiss.it e la possibilità di autocertificare il possesso dei requisiti. Tutti i vaccinatori devono sentirsi al sicuro. Abbiamo la necessità di essere tutelati anche da una sorta di scudo penale, perché sui grandi numeri di una campagna vaccinale di questa portata, la possibilità di reazioni avverse è concreta. Non può ricadere sulle spalle di chi si mette a disposizione del Paese in un momento di grandissima difficoltà la responsabilità legata o meno ad una iniezione. Chi ha stipulato una assicurazione professionale attraverso ANDI beneficia di una estensione assicurativa senza alcun aggravio di spesa. Chi invece non potesse usufruire di questa possibilità, può accedere ad una assicurazione ad hoc predisposta da FNOMCeO.
È prevista una remunerazione per chi vorrà aderire?
Lo schema del DL Sostegni reso pubblico oggi individua le risorse destinate al proseguimento della campagna vaccinale. La remunerazione che spetterà agli odontoiatri sarà in linea con quanto in precedenza stabilito per le altre categorie mediche.
Un’ultima domanda: perché gli odontoiatri dovrebbero proporsi come soggetti vaccinatori?
La nostra categoria si sente vessata da obblighi e regolamentazioni soffocanti che ci vengono imposti e comprendo chi a fronte dell’importante ruolo sociale che svolgiamo – e che mai ci è stato riconosciuto – possa pensare di richiudersi nel proprio guscio.
Inutile sottolineare in quale grave emergenza sanitaria ed economica versi il Paese e come tutti siano chiamati a dare una mano, ognuno secondo le proprie specificità e possibilità. Uscire da questa crisi emergenziale ed economica permetterà di ritornare a quella normalità della quale tanto sentiamo la mancanza e di guardare con serenità anche al futuro della nostra professione, che oggi soffre. La campagna vaccinale per essere efficace deve necessariamente essere molto rapida. Abbiamo l’importante occasione di essere incisivi e rilevanti con un ruolo di responsabilità e di solidarietà al quale non possiamo sottrarci.
Dr. Bondi, La ringraziamo moltissimo per i chiarimenti forniti.
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